domenica 25 maggio 2014

Non solo Europa. Si vota anche per le Regionali di Piemonte e Abruzzo e Comunali in tutti Italia

Quest'anno si era cominciato presto. A Febbraio la Sardegna è stata la prima regione ad andare alle urne per le regionali e il 25 maggio toccherà anche a Piemonte ed Abruzzo per il rinnovo del Consiglio Regionale ma oltre 4000 comuni in tutta Italia per quello Comunale.

Molto attese queste elezioni in particolare in Piemonte cercando di non ripetere i fatti susseguiti alle ultime regionali.
Il 10 gennaio 2014 infatti il TAR del Piemonte ha annullato le precedenti elezioni del 2010 a causa di irregolarità riguardante la raccolta firme a sostegno della lista "Pensionati per Cota" i cui voti, come lista collegata al candidato, furono decisivi per la vittoria di Roberto Cota.
Il il 6 marzo il TAR del Piemonte, accogliendo un ricorso del M5S che chiedeva un giudizio di ottemperanza della precedente sentenza del Consiglio di Stato, impone a Cota di indire le consultazioni elettorali regionali entro una settimana dalla notificazione del provvedimento e, contestualmente, nomina commissario ad acta il Prefetto di Torino in caso di inadempimento di Cota. Il 12 marzo, giusto in tempo per evitare il commissariamento, Cota decide di firmare il decreto di indizione delle elezioni regionali, fissandole il 25 maggio.
Occhio vigile quindi su queste elezioni che presentano come candidati Sergio Chiamparino.Il candidato del Pd assieme a Sel e Italia dei Valori è considerato in pole position per la vittoria, alla luce soprattutto delle percentuali trionfanti con le quali venne eletto sindaco di Torino e visti gli scandali in cui è incappata la giunta di centrodestra guidata dall'ormai ex governatore Cota.
Gilberto Picchetto. Si era pensato per lungo tempo che potesse essere Guido Crosetto di Fratelli d'Italia il candidato unitario del centrodestra, che invece ha deciso di puntare su Gilberto Picchetto Fratin, ex senatore e vicepresidente della Regione Piemonte. La sua candidatura è sostenuta da Forza Italia, Lega Nord, Verdi Verdi (la lista civetta dei Verdi che è ormai un classico nel centrodestra) e Grande Sud.
Enrico Costa. Il Nuovo Centrodestra non ha trovato l'accordo con Forza Italia e quindi ha deciso di provare a correre da solo, candidando Enrico Costa, deputato, viceministro della Giustizia e coordinatore del Nuovo Centrodestra in Piemonte.
Guido Crosetto. Secondo molti analisti, era lui il candidato ideale per unire il centrodestra e provare a sconfiggere Chiamparino, ma alla fine non si è trovato l'accordo e non si è riusciti a candidare Guido Crosetto per l'intera coalizione. Fratelli d'Italia ha allora deciso di correre da sola con il suo esponente di punta e di natali cuneesi, nel cui programma c'è il "Piemonte regione autonoma".
Davide Bono. Consigliere regionale piemontese per il Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura, Davide Bono è ora il candidato presidente per le regionali del 25 maggio. Tra le proposte principali, quella del reddito minimo garantito.
Mauro Filingeri. Infine il candidato de L'altro Piemonte, vale a dire Rifondazione Comunista con l'aggiunta di Azione Civile e altre sigle dell'associazionismo, Mauro Filingeri, giovane 36 enne di Torino, lavoratore in mobilità, coordinatore raccolta firme lista Tsipras in Valle d’Aosta, con all’attivo un percorso di sindacalista, di animatore di comitati di lotta dei pendolari.
Niente scandali regionali invece per quanto riguarda l'Abruzzo, che presenta come candidati a contendersi contenderanno la poltrona di presidente quattro candidati.
Gianni Chiodi è il governatore uscente, ma nei sondaggi viene dato di rincorsa rispetto a D'Alfonso. Nel suo programma, si parla tanto di innovazione, eliminazione degli sprechi, competitività, riduzione della tasse e del debito. Naturalmente, c'è spazio poi per l'ambiente, che in realtà è da sempre un cavallo di battaglia di Chiodi.
Luciano D'Alfonso, sostenuto da otto liste: Partito Democratico, Regione facile e veloce, Valore Abruzzo, Italia dei valori, Sel, Partito socialista, Centro democratico, Abruzzo civico). D'Alfonso ne fa una bandiera della questione ambientale. E poi affronta il delicato discorso della sanità, con il recupero dei soldi delle spese "gonfie e grasse dei global service".
Sara Marcozzi, scelta grazie alla rete, mette davanti a tutto il turismo, come fonte primaria potenziale di lavoro in Abruzzo e come alternativa alle fabbriche. Per fare questo, promette di impegnarsi sul fronte del recupero di fiumi e mare e di pensare al decoro urbano delle città. Vuole rivedere la politica dei rifiuti e la rivalutazione del territorio attraverso un marchio.
Infine, ecco Maurizio Acerbo che vuole l'alternativa di sinistra al "partito dell'acqua". Questione morale e difesa dei servizi pubblici sono le sue armi per ottenere voti. Ambiente e onestà sono le due parole d'ordine utilizzate in campagna elettorale.

Europa, regioni e comuni. Prepariamoci ad un fine settimana tutt'altro che sereno.

Y.D.

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