Quest'anno
si era cominciato presto. A Febbraio la Sardegna è stata la prima
regione ad andare alle urne
per le regionali e il 25 maggio toccherà anche a Piemonte ed Abruzzo
per il rinnovo del Consiglio Regionale ma oltre 4000 comuni in tutta
Italia per quello Comunale.
Molto
attese queste elezioni in particolare in Piemonte cercando di non
ripetere i fatti susseguiti alle ultime regionali.
Il
10 gennaio 2014 infatti il TAR del Piemonte ha annullato le
precedenti elezioni del 2010 a causa di irregolarità riguardante la
raccolta firme a sostegno della lista "Pensionati per Cota"
i cui voti, come lista collegata al candidato, furono decisivi per la
vittoria di Roberto Cota.
Il
il 6 marzo il TAR del Piemonte, accogliendo un ricorso del M5S che
chiedeva un giudizio di ottemperanza della precedente sentenza del
Consiglio di Stato, impone a Cota di indire le consultazioni
elettorali regionali entro una settimana dalla notificazione del
provvedimento
e,
contestualmente, nomina commissario ad acta il Prefetto di Torino
in
caso di inadempimento di Cota. Il
12 marzo, giusto in tempo per evitare il commissariamento, Cota
decide di firmare il decreto di indizione delle elezioni regionali,
fissandole il 25 maggio.
Occhio
vigile quindi su queste elezioni che presentano come candidati Sergio
Chiamparino.Il
candidato del Pd assieme a Sel e Italia dei Valori è considerato in
pole position per la vittoria, alla luce soprattutto delle
percentuali trionfanti con le quali venne eletto sindaco di Torino e
visti gli scandali in cui è incappata la giunta di centrodestra
guidata dall'ormai ex governatore Cota.
Gilberto
Picchetto.
Si era pensato per lungo tempo che potesse essere Guido Crosetto di
Fratelli d'Italia il candidato unitario del centrodestra, che invece
ha deciso di puntare su Gilberto Picchetto Fratin, ex senatore e
vicepresidente della Regione Piemonte. La sua candidatura è
sostenuta da Forza Italia, Lega Nord, Verdi Verdi (la lista civetta
dei Verdi che è ormai un classico nel centrodestra) e Grande Sud.
Enrico
Costa.
Il Nuovo Centrodestra non ha trovato l'accordo con Forza Italia e
quindi ha deciso di provare a correre da solo, candidando Enrico
Costa, deputato, viceministro della Giustizia e coordinatore del
Nuovo Centrodestra in Piemonte.
Guido
Crosetto.
Secondo molti analisti, era lui il candidato ideale per unire il
centrodestra e provare a sconfiggere Chiamparino, ma alla fine non si
è trovato l'accordo e non si è riusciti a candidare Guido Crosetto
per l'intera coalizione. Fratelli d'Italia ha allora deciso di
correre da sola con il suo esponente di punta e di natali cuneesi,
nel cui programma c'è il "Piemonte regione autonoma".
Davide
Bono.
Consigliere regionale piemontese per il Movimento 5 Stelle nella
scorsa legislatura, Davide Bono è ora il candidato presidente per le
regionali del 25 maggio. Tra le proposte principali, quella del
reddito minimo garantito.
Mauro
Filingeri.
Infine il candidato de L'altro Piemonte, vale a dire Rifondazione
Comunista con l'aggiunta di Azione Civile e altre sigle
dell'associazionismo, Mauro Filingeri, giovane 36 enne di Torino,
lavoratore in mobilità, coordinatore raccolta firme lista Tsipras in
Valle d’Aosta, con all’attivo un percorso di sindacalista, di
animatore di comitati di lotta dei pendolari.
Niente
scandali regionali invece per quanto riguarda l'Abruzzo, che presenta
come candidati a contendersi
contenderanno la poltrona di presidente quattro candidati.
Gianni
Chiodi è il governatore uscente, ma nei sondaggi viene dato di
rincorsa rispetto a D'Alfonso. Nel suo programma, si parla tanto di
innovazione, eliminazione degli sprechi, competitività, riduzione
della tasse e del debito. Naturalmente, c'è spazio poi per
l'ambiente, che in realtà è da sempre un cavallo di battaglia di
Chiodi.
Luciano
D'Alfonso,
sostenuto da otto liste: Partito Democratico, Regione facile e
veloce, Valore Abruzzo, Italia dei valori, Sel, Partito socialista,
Centro democratico, Abruzzo civico). D'Alfonso ne fa una bandiera
della questione ambientale. E poi affronta il delicato discorso della
sanità, con il recupero dei soldi delle spese "gonfie e grasse
dei global service".
Sara
Marcozzi, scelta grazie alla rete, mette davanti a tutto il turismo,
come fonte primaria potenziale di lavoro in Abruzzo e come
alternativa alle fabbriche. Per fare questo, promette di impegnarsi
sul fronte del recupero di fiumi e mare e di pensare al decoro urbano
delle città. Vuole rivedere la politica dei rifiuti e la
rivalutazione del territorio attraverso un marchio.
Infine,
ecco Maurizio Acerbo che vuole l'alternativa di sinistra al "partito
dell'acqua". Questione morale e difesa dei servizi pubblici sono
le sue armi per ottenere voti. Ambiente e onestà sono le due parole
d'ordine utilizzate in campagna elettorale.
Europa,
regioni e comuni. Prepariamoci ad un fine settimana tutt'altro che
sereno.
Y.D.
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