lunedì 5 maggio 2014

Decreto droga: il si della Camera divide. Ora tocca al Senato

Fino a qualche anno fà era considerato un tabù anche solo parlarne. Fanno bene, fanno male, per scopi terapeutici o ricreativi, queste sostanze hanno sempre causato una forte spaccatura all'interno della società.
Finalmente il governo ha preso una prima posizione. Con 280 si e 146 no e 2 astenuti la Camera ha approvato il decreto legge su droghe e farmaci che passa ora nelle mani del Senato. Il provvedimento si è reso necessario dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi.
Le principali novità sono sanzioni più basse per lo spaccio di lieve entità. La diffusione illecita di piccole dosi di sostanze psicotrope sarà ora colpita con la detenzione da 6 mesi a 4 anni e una multa a partire mille euro fino ad un massimo di 15mila. In sostanza la riduzione della pena evita la custodia cautelare in carcere. Il reato non fa' distinzione tra droghe leggere o pesanti, spetterà quindi al giudice la pesantezza della sanzione in base alla quantità e qualità della sostanza spacciata e ad altre circostanze del caso.
L'opinione pubblica si divide tra chi vede in questo decreto un primo passo verso la legalizzazione delle droghe leggere ad uso personale e terapeutico come la Cannabis e i derivati dei cannabinoidi, e chi invece lo vede come un “errore nel nome del risparmio”.
Favorevole a questo decreto è il segretario di Radicali Italiani Rita Bernardini: “Noi che siamo per la legalizzazione delle droghe leggero lo riteniamo un provvedimento minimo, ma è inizio. Un passo verso un futuro in cui ci sarà la vera e propria legalizzazione. E' importante la distinzione tra droghe leggere e pesanti ma il proibizionismo è ancora in vigore anche se ne sono stati attenuati gli effetti”.
Per la Lega, adirata da questo decreto, parla il deputato Marco Rondini: “Siamo di fronte a un governo imbarazzante. Con questo provvedimento schifoso il governo rimette in libertà tutti quegli immigrati che sono dietro le sbarre a scontare una pena per spaccio sacrificando la sicurezza della nostra comunità”.

Oltre al dl sulla droga, il governo ha anche al vaglio quello sulla prostituzione che però non è ancora stato presentato, ma dovrebbe avvicinarci di più ai paesi europei dove la prostituzione è legalizzata e tassata, favorendo introiti annuali per svariati miliardi di Euro.


Y.D.

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