martedì 20 maggio 2014

La stanza dei misteri di Scajola. Villa Ninina e i suoi segreti

Proprio come nel famoso libro e film Harry Potter anche qui c'è una stanza misteriosa, nello specifico la depandance, di Villa Ninina residenza dell' ex ministro Claudio Sajola.
Dal giorno dell'arresto è rimasta sigillata e nemmeno i Carabinieri della DIA di Genova vi possono entrare finchè non arriveranno ad Imperia gli inquirenti direttamente dalla Calabria. A questi ultimi toccherà onere di esaminare pile e pile di faldoni cartacei presenti in essa alla ricerca di qualcosa di rilevante per l'indagine anche se i bene informati sostengono che questa stanza abbia “molto da dire”.
Quel che è certo è che ci vorrà molto tempo per mettere insieme tutte le tessere di questo mosaico che è l'operazione Breakfast. Non coinvolge infatti solo l'ex ministro dell'interno accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver aiutato la latitanza dell'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Junior Matacena condannato a 5 anni di reclusione in Cassazione, ma anche le opere di riciclaggio della cosca De Stefano e due attentati ai Carabinieri degli anni '90 attribuiti alla 'ndrangheta.
Scajola con questo centra poco o niente ma l'ipotesi che la Procura vuole verificare è se anche lui faccia parte di una “organizzazione criminale segreta”, per dirla con le carte ufficiali.
Intanto da Dubai' l'ex deputato latitante Matacena intervistato dall'Ansa si difende: “Non ho mai avuto rapporti con la mafia. Contro di me c'è stato un complotto-vendetta. Tutti coloro che mi hanno colpito hanno avuto delle gratifiche e avanzamenti di carriera nei loro campi di lavoro”.
Secretate invece le dichiarazioni fatte da Sajola a Regina Coeli durante l'interrogatorio durato 6 ore, ma il suo avvocato Elisabetta Busuito tende a precisare: “Scajola ora è sereno. Attendeva con ansia di poter incontrare i magistrati e chiarire tutto. E' stato un interrogatorio lungo – ha spiegato il legale – perchè Scajola ci teneva a chiarire tutti i fatti. Abbiamo avuto dei magistrati che ci hanno permesso che tutto si svolgesse in un clima sereno.”
L'ex ministro non è nuovo a certi scandali. Nel 2010 infatti Scajola viene citato in giudizio dalla Procura di Roma per finanziamento illecito ad un singolo parlamentare. A queste accuse seguiranno le sue dimissioni. Verrà poi assolto dalle accuse nel Gennaio 2014.


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