mercoledì 28 maggio 2014

50 anni di ricerca dimostrano che le proteine animali attivano il cancro


Può un’alimentazione priva di proteine animali aiutare a combattere e prevenire le malattie? Da oggi sembra di si. Da anni orma c'è la disputa tra le diverse fazioni di nutrizionisti, dietologi, e chiunque abbia deciso di assumere o no proteine di tipo animale. Forse ora questa abbiamo una risposta.
Durante la conferenza tenutasi qualche tempo fa in Italia, T. Colin Campbell ha dimostrato i risultati di oltre 50 anni di studi e ricerche, condotti sia da lui che da altri scienziati in tutto il mondo. Sono dati e informazioni accumulati nel suo rapporto “The China Study“.
Ma chi è T. Colin Campbell? è un biochimico statunitense, nutrizionista, professore emerito di Nutrizione e Biochimica alla Cornell University, noto per la pubblicazione del rapporto “The China Studysulla comparazione tra l’alimentazione occidentale e cinese. In seguito ai suoi studi relativi alla correlazione evidente fra cibo e malattie, Campbell ha adottato un’alimentazione naturale vegana e raccomanda la formazione degli operatori medici in tal senso. Nel 2010 in seguito a un’operazione al cuore, l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton ha adottato la nutrizione vegetariana raccomandata da T. Colin Campbell assieme ai colleghi Caldwell Esselstyn e Dean Ornish.
Inizialmente gli studi sono stati condotti per scoprire l’effetto delle proteine sul cancro. In principio sono stati condotti su due gruppi di topi, che sono stati sottoposti ad una dieta di proteine animali, ma con due dosaggi differenti: ad un gruppo il 20% e all’altro il 5%. Risultato? Per le prime 12 settimane il cancro negli animali al 20% di proteine cresceva, non si manifestava, invece, in quegli animali con il 5% di proteine. Conducendo ulteriori indagini il dottor Campbell ha scoperto che somministrando regolarmente il 20% di proteine, il cancro cresce stabilmente, mentre somministrandone il 5%, il cancro si ferma. Tornando a somministrarne il 20% il cancro riprende.
Insomma gli studi hanno portato ad un risultato sorprendente: “attivare o disattivare lo sviluppo del cancro con l'alimentazione”.
Ma gli studi non si sono fermati qui. In queste indagini, le proteine animali non sono state annullate, bensì solo ridotte del 5%. Considerando che il fabbisogno proteico degli umani è più o meno lo stesso di quello dei topi, noi ne assumiamo da un minino del 10% ad un massimo del 23% di proteine animali.
Ma quale proteina hanno utilizzato esperti e ricercatori per attivare il cancro? La caseina, la principale proteina del latte. Proteina della soia e del grano, dosate anche ad alti livelli invece non lo attivano.

Critico invece il Dott. Giorgio Calabrese, convinto della necessità di proteine di origine animale nella propria dieta. Il nutrizionista ha preso le distanze da quanto affermato da Campbell, sostenendo che la maggioranza degli studi scientifici è ancora attualmente a favore delle proteine di origine animale. “Equilibrio“, a detta sua, è la parola giusta. Ma molti oncologi, medici e studiosi non sono della stessa opinione.

Y.D.

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