Può
un’alimentazione priva di proteine animali aiutare a combattere e
prevenire le malattie? Da oggi sembra di si. Da anni orma c'è la
disputa tra le diverse fazioni di nutrizionisti, dietologi, e
chiunque abbia deciso di assumere o no proteine di tipo animale.
Forse ora questa abbiamo una risposta.
Durante
la conferenza tenutasi qualche tempo fa in Italia, T. Colin Campbell
ha dimostrato i risultati di oltre 50 anni di studi e ricerche,
condotti sia da lui che da altri scienziati in tutto il mondo. Sono
dati e informazioni accumulati nel suo rapporto “The
China Study“.
Ma
chi è T. Colin Campbell? è un biochimico statunitense,
nutrizionista, professore emerito di Nutrizione e Biochimica alla
Cornell University, noto per la pubblicazione del rapporto “The
China Study”
sulla
comparazione tra l’alimentazione occidentale e cinese. In seguito
ai suoi studi relativi alla correlazione evidente fra cibo e
malattie, Campbell ha adottato un’alimentazione naturale vegana e
raccomanda la formazione degli operatori medici in tal senso. Nel
2010 in seguito a un’operazione al cuore, l’ex presidente degli
Stati Uniti d’America
Bill Clinton ha
adottato la nutrizione vegetariana raccomandata da T. Colin Campbell
assieme ai colleghi Caldwell Esselstyn e Dean Ornish.
Inizialmente
gli studi sono stati condotti per scoprire l’effetto delle proteine
sul cancro. In principio sono stati condotti su due gruppi di topi,
che sono stati sottoposti ad una dieta di proteine animali, ma con
due dosaggi differenti: ad un gruppo il 20% e all’altro il 5%.
Risultato? Per le prime 12 settimane il cancro negli animali al 20%
di proteine cresceva, non si manifestava, invece, in quegli animali
con il 5% di proteine. Conducendo ulteriori indagini il dottor
Campbell ha scoperto che somministrando regolarmente il 20% di
proteine, il cancro cresce stabilmente, mentre somministrandone il
5%, il cancro si ferma. Tornando a somministrarne il 20% il cancro
riprende.
Insomma
gli studi hanno portato ad un risultato sorprendente: “attivare o
disattivare lo sviluppo del cancro con l'alimentazione”.
Ma
gli studi non si sono fermati qui. In queste indagini, le proteine
animali non sono state annullate, bensì solo ridotte del 5%.
Considerando che il fabbisogno proteico degli umani è più o meno lo
stesso di quello dei topi, noi ne assumiamo da un minino del 10% ad
un massimo del 23% di proteine animali.
Ma
quale proteina hanno utilizzato esperti e ricercatori per attivare il
cancro? La caseina, la principale proteina del latte. Proteina della
soia e del grano, dosate anche ad alti livelli invece non lo
attivano.
Critico
invece il Dott. Giorgio Calabrese,
convinto della necessità
di proteine di origine animale nella
propria dieta.
Il
nutrizionista ha preso le distanze da quanto affermato da Campbell,
sostenendo che la maggioranza degli studi scientifici è ancora
attualmente a favore delle proteine di origine animale. “Equilibrio“,
a detta sua, è la parola giusta. Ma molti oncologi, medici e
studiosi non sono della stessa opinione.
Y.D.
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