20
anni. Questo è l'attuale tempo di permanenza di Berlusconi in
politica e di tutto quello che ne è conseguito. Abbiamo assistito ad
ogni genere di avvicendamento nel partito del (ex)Cavaliere. Tra
cavalcate solitarie, fusioni col PdL, processi, accuse e ribaltoni,
la presenza sulla scena politica di questo partito è sempre stata
più che evidente.
Fondato
nel 1994 e attivo fino a Marzo 2009, il
Movimento Politico Forza Italia o
semplicemente Forza Italia
(FI),
è stato un partito
politico
di
centrodestra.
Presidente e leader del partito è stato, sin dalla sua fondazione,
Silvio Berlusconi . L'ideologia del partito variava dal liberalismo
all'economia sociale di mercato di ispirazione cristiano
-democratica. Il suo colore ufficiale era l' azzurro. A livello
europeo aderiva al Partito Popolare Europeo, di cui costituiva il
principale membro italiano. Forza Italia è stato il principale
partito della coalizione di centrodesta denominata Casa delle
Libertà, che ha governato l'Italia dal 2001 al 2006. Dopo la
vittoria elettorale del 2008 della lista del Popolo della Libertà, a
cui Forza Italia aveva aderito, nel 2009 il partito si è sciolto ed
è confluito nel neo-partito del PdL. Sono altresì confluiti all'
interno di quest'ultimo diversi altri partiti minori di varia
estrazione e colore politico, che avevano precedentemente partecipato
alla Casa delle Libertà: la Democrazia Cristiana per le Autonomie,
il Nuovo PSI, i Riformatori Liberali, i Popolari Liberali ed Azione
Sociale.
Il 16
novembre 2013 il Consiglio nazionale del PdL ha deciso all' unanimità
“la sospensione delle attività del Popolo della Libertà”, per
fondare la nuova Forza Italia. Attualmente in Forza Italia è
confluita la parte maggioritaria degli esponenti del Popolo della
Libertà, esclusa l'area vicina ad Angelino Alfano, che ha costituito
invece il Nuovo Centro Destra .
Non
è Beatiful ma esattamente quello che è successo fino ad oggi. E
forse in tutto questo paiolo politico, qualcuno si aspettava un
ricambio generazionale, ma sempre con lo stesso cognome. Invece no.
“I miei
figli non saranno in lista alle prossime elezioni europee". Lo
ha dichiarato Silvio Berlusconi partecipando alla prima conferenza
dei club Forza Silvio di Roma e Provincia. Berlusconi liquida i
“rumors” sulle possibili discese in campo dei figli Marina,
Barbara o Piersilvio lasciando l'Auditorium del Seraphicum. Assente
la giovane compagna dell'ex premier, Francesca Pascale, che in un'
intervista ad
uno noto quotidiano nazionale, aveva
invitato Marina Berlusconi a rompere gli indugi perché “senza
Silvio il partito vacilla”.
E
intanto si pensa alle primarie. A quali condizioni, non è dato
sapere. Sta di fatto che, per la prima volta, sulle primarie hanno
cominciato a rimbalzare voci di ogni genere. Voci e persino date. Una
rimandava al 13 aprile: comunque improbabile, visto che in quei
giorni si terrà il Congresso Nazionale Ncd. In base ad altri
“rumors”, la consultazione potrebbe cadere il 8-9 aprile.
Semplici bufale o la dimostrazione che qualcosa comincia a
muoversi?Gilberto Pichetto, il candidato di Forza Italia, non si
scompone: “Mai detto che le primarie non s’hanno da fare, ma
resto dell’idea che siano un azzardo sul fronte procedurale e
logistico. In ogni caso, chi decide è Berlusconi. E se deciderà in
questo senso, mi metterò in azione”. E intato la Lega pressa.
Tutti vogliono le benedette primarie. Gli ultimi a ragguagliarlo sono
stati Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Il Carroccio, per nulla
deciso a fare da comprimario, rivendica l’unità della coalizione
di tutto il centrodestra. E in tanto Roberto Maroni tuona: “O ci
ricompattiamo o riconsegnamo il Piemonte alla sinistra - ha avvertito
ieri il governatore lombardo -. Io sono per le primarie, utili per
ricompattarci”.
Può
mancare un po' di opposizione all' attuale governo? Assolutamente no.
Forza Italia denuncia la “rottura del patto”, stabilito con il
leader del Pd, di avere al più presto una nuova legge elettorale
pronta per l’uso. “Invertire l’ordine tra Italicum e ddl sul
bicameralismo contravviene all’accordo”, afferma il capogruppo di
FI al Senato, Paolo Romani, richiamando Renzi al rispetto dei patti.
A criticare aspramente il segretario del Pd è anche Giovanni Toti:
“Mi sembra che Renzi - accusa il consigliere politico dell’ex
Cavaliere - abbia preso un vizio da democrazia sovietica: decidere
prima nella Direzione del partito, poi dire cosa deve fare al
Consiglio dei ministri e quindi portare testi “prendere o lasciare”
alle Camere. Ma a questo non ci stiamo”
Centrodestra
(quasi) compatto quindi. Chi la spunterà?
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