89%.
Questa è la percentuale che ha espresso parere positivo al
referendum online promosso da Plebiscito.eu riguardo alla richiesta
di indipendenza da parte della Regione Veneto. Nemmeno 300mila i no
(10,9%) e questo dato assume ancora più importanza se si tiene conto
che hanno votato il 73% degli aventi diritto.
Gli
organizzatori
esultano: "Inizieremo immediatamente a tessere le relazioni
diplomatiche per assicurare l'immediato riconoscimento della
Repubblica Veneta da parte della comunità internazionale”. “E'
la primavera veneta” ha affermato il leader degli indipendentisti
Gianluca Busato, sostenendo che quella per l' autodeterminazione del
popolo veneto “è una battaglia di civiltà”. Parole e numeri
accolti con urla di giubilo e cori di “libertà,
libertà!” in Piazza dei Signori a Treviso, dove si sono radunate
4-5000 persone con bandiere di San Marco.
Matteo
Salvini, segretario federale della Lega Nord, ha commentato a Padova
l' esito del referendum on line: ''L'indipendenza non fa mai male.
L'indipendenza e' futuro, speranza, dignita', democrazia a qualunque
livello venga coniugata. In Lombardia ho chiesto di fare la stessa
cosa. Adesso la palla è in mano alla Regione Veneto, a Luca Zaia e
ai consiglieri. Vedremo chi metterà la faccia a favore o contro ad
un referendum definitivo e ufficiale. Noi ci siamo". Ed è
proprio Zaia, Presidente della Regione, che soddisfatto del risultato
referendario dice: "È un ottimo
segnale, un segnale di insofferenza, di un sentimento indipendentista
che è ubiquitario e attraversa tutte le classi sociali dei veneti.
L'indipendenza vale 21 miliardi di tasse che resterebbero qui".
Ma
perché i veneziani, uniti al Regno d’Italia dal 1866, dovrebbero
voler tornare ai tempi della Repubblica di Venezia (detta la
Serenissima)? E' puramente un interesse di tipo economico? O di
semplici iniziative stravaganti? “No”,
spiega con fermezza uno dei responsabili dello scrutinio, “non
vogliamo più far parte di un paese in cui nulla funziona e che va
diritto contro un muro, senza più interesse per i propri cittadini
ne per il loro benessere”.
Alla
luce di tutto questo però, bisogna ricordare che è stata una
consultazione virtuale in tutti in sensi perché fatta soprattutto
attraverso la rete, oltre che con schede raccolte nei gazebo, e
'voti' telefonici, e perché, Costituzione alla mano, non ha alcun
valore formale, ne istituzionale.
Eppure
il Veneto non è solo. A questa voglia di indipendenza si è unita
anche la Sardegna. Una
delegazione del Partito Indipendentista Sardo composta dal presidente
Doddore Meloni, Cristina Puddu, Felice Pani, Sergio Pes, Roberto
Piras e Bruno Delussu, hanno portato alla Corte d’Appello di
Cagliari per la vidimazione di legge, 2000 moduli per la raccolta
delle firme per indire il referendum sull’indipendenza della
Sardegna.
La
notizia la possiamo trovare anche sul sito della Regione Sardegna
dove si può leggere il quesito referendario che recita: ”Sei
d’accordo, in base al diritto internazionale delle Nazioni Unite,
al raggiungimento della libertà del popolo sardo, con
l’indipendenza”?.
Iniziativa
analoga anche in Trentino. Oltre cinquemila persone hanno risposto
all'invito degli Schuetzen per l'indipendenza dell' Alto Adige e
l'annessione all' Austria. Oltre alla Svp, il cui stand è stato
letteralmente preso d'assalto dai simpatizzanti di Eva Klotz, hanno
aderito Freiheitlichen, Suedtiroler Freiheit, Buerger Union, Team
Artioli, Heimatbund ma anche l'Asgb. Centinaia le bandiere bianche e
rosse, tantissimi giovani e molti discorsi. Non solo folclore ma
tanta politica. Chiaro il messaggio del segretario organizzativo
della Svp: “Sarebbe stato sbagliato non esserci”.
Ma
quindi che succederà? Siamo davvero prossimi ad uno spaccamento del
tricolore? Secondo lo stesso Meloni, leader del Partito
Indipendentista Sardo, non vi saremmo poi così lontani. E a chi
dubita sulla legittimità costituzionale di un referendum simile
(chiaro il contrasto con l’articolo 5 che recita “La Repubblica,
una e indivisibile…”) replica citando a sostegno della sua tesi
la legge 848 del 17 agosto 1957 che ratifica la carta delle Nazioni
Unite e la legge 881 del 25 ottobre del 1977 di ratifica ed
esecuzione del Patto di New York del 16 e 19 dicembre 1966.
Allora
succederà? Vedremo. Intanto immancabile giunge il commento del
comico Maurizio Crozza: "Si è concluso un referendum online in
Veneto, e 2 milioni di persone hanno votato per l'indipendenza: un
po' come in Crimea... solo che ad Obama non gliene frega niente! ".
Yuri
D'Onofrio
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