lunedì 17 marzo 2014

EUROPA: BERLUSCONI SI CANDIDA A SORPRESA MA...

Comincia a metà marzo la corsa alle elezioni europee da parte dell' ex premier. Sostenuto dal partito ma attaccato dal resto del mondo politico, la marcia verso il Parlamento Europeo sembra esser cominciata, ma arriva un secco stop dal commissario UE.



"Sarò felice di essere in campo nelle cinque circoscrizioni che mi hanno dato sempre tra i 600 ed i 700mila voti ciascuna. Sono in campo per avere una sospensione delle pene che mi hanno inflitto. Spero di avere una risposta dalla Corte europea". E' il 14 marzo quando il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rilascia questa dichiarazione intervenendo telefonicamente a una manifestazione del partito a Montecatini Terme (Pistoia), in merito alle prossime elezioni europee. Molto chiaro nell' esporre le sue motivazioni, L'ex premier continua poi dicendo chiaramente che non si fermerà qui. Non c'è solo l' Europa quindi nei piani del Cavaliere che con un chiaro “elezioni tra un anno e mezzo”, parla dell'eventualità di tornare alle urne prima della scadenza naturale della legislatura. Rivela infatti di puntare non solo agli indecisi, ma anche agli elettori del Movimento 5 Stelle che si sono dichiarati non affezionati ed alcuni addirittura delusi dai risultati del gruppo pentastellato. C’è il tempo anche per un attacco ad Alfano, che però non viene citato direttamente: «I piccoli partiti non ragionano mai guardando l’interesse generale del Paese. Purtroppo i piccoli partiti - ha aggiunto - rincorrono solo le ambizioni personali dei loro piccoli leader». Secca la replica del leader di Nuovo Centro Destra affermando che questa candidatura a sorpresa è l'ennesima prova che Forza Italia non ha una linea politica e, testuali parole, non è né carne né pesce.
"Francamente ritengo che quello a Forza Italia sia l'unico voto utile": così Giovanni Toti, parlando a Torino, risponde ad Angelino Alfano che nella stessa città ha affermato che il voto agli azzurri alle Europee "è inutile". "Il voto a Forza Italia - ha sottolineato Toti - serve per dare una voce forte ai moderati in Europa.
Ma anche tra i sostenitori di Berlusconi aleggia un certo scetticismo. C’è chi interpreta la mossa come un tentativo di galvanizzare l’ elettorato o come una tattica della confusione, con il Cavaliere pronto ad alzare la tensione mediatica nelle settimane pre-elettorali, chiedendo che venga sospesa l’applicazione della Severino, minacciando ricorsi al Tar e attendendo verdetti da Consiglio di Stato e Corte europea di giustizia. Ma non solo: come ha spiegato Libero, la candidatura annunciata da Berlusconi agita anche il gotha del partito, considerato come ci sia il rischio di invalidare migliaia di voti con la sua decisione.
Tra questo batti e ribatti mediaco tutto italiano si aggiunge il commissario UE Viviane Reding che stoppa la candidatura del Cavaliere, condannato a quattro anni in via definitiva per frode fiscale, alle elezioni europee del prossimo maggio. “Le regole sono chiare. Berlusconi è condannato per frode ed è quindi ineleggibile.”
Secca la replica di Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera: “La Commissaria Reding è stata chiara, come lo saranno altrettanto i ricorsi e le motivazioni di Silvio Berlusconi”
Lo chiede la gente, non si può comprimere questo diritto.” Su questo punta il blocco che sostiene la candidatura di Berlusconi. Lo farà, a quanto pare, quando l’ufficio elettorale cancellerà (come è previsto in automatico) il nome di Berlusconi dalle liste, sempre che l’ex premier si presenti davvero. Al rientro nella Capitale l’ex capo del governo ha già convocato il vertice del partito proprio per riprendere in mano il dossier europee. Per il momento, all'interno di Forza Italia piovono iniziative: Daniela Santanchè sta raccogliendo le firme per chiedere la grazia al capo dello Stato (secondo alcuni il Cavaliere sarebbe contento, secondo altri infuriato); il Giornale che raccoglie le firme a sostegno della candidatura in Europa; Michaela Biancofiore che ipotizza gente riunita “per fare una class action democratica se Berlusconi non dovesse essere messo in condizione di candidarsi”.
Ma tutto questo polverone servirà a qualcosa? Dario Stefano, presidente Sel della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, crede di no: “L’ipotesi di una sua candidatura è impensabile. Non si tratta neppure di ineleggibilità. Berlusconi è incandidabile. E se anche gli venisse concessa la grazia, la situazione rimarrebbe immutata”.
Ma nessuna marcia indietro si registra da Arcore, anzi l’input dell'ex premier e di tutto il suo partito è quello di insistere nel portare avanti la propria candidatura. Una strategia mediatica molto chiara volta, da parte dell’ex capo del governo in primis, a non spegnere i riflettori in vista del 10 aprile, giorno in cui il tribunale di Milano deciderà se affidarlo ai servizi sociali, mandarlo ai domiciliari oppure in carcere.

Yuri D'Onofrio


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